L’addio definitivo alle tariffe non vale per i mediatori. Questo è quanto affermato dal presidente Pecoraro in una recente intervista. Ora è necessario però che chi si appresta a scegliere di iscriversi ad un organismo piuttosto che ad un altro legga attentamente il regolamentio dell’organismo al fine di conoscere prima di offrire la propria prestazione a quanto ammonta l’indennità che verrà corrisposta al termine della prestazione. La mediazione civile e commerciale è da tempo che sta contribuendo alla crescita sia di posti di lavoro, di occupazione per i giovani e di distribuzione di risorse impensabili per i primi avvocati e commercialisti mediatori. La cosa più importante fra tutte, continua il presidente Pecoraro, è la certezza di aver contribuito a deflazione il carico giudiziario. Più del 40% di cause in meno davanti ai giuìdici e con l’entrata in! vigore prossimamente della mediazione anche per le controversie per risarcimento danni da veicoli a motore e condomio il trend aumenterà sensibilmente. Altro fattore importante da considerare è quello che sono sempre di più i cittadini che si rivolgono direttamente agli organismi pubblici e privati e partecipare direttamente di persona alla mediazione. Abbiamo anche fatto il punto di chi fra i mediatori è riuscito a mettere d’accordo le parti. Avvocati in prima fila che hanno combattuto i torti subiti per il passato con l’arma della “mediazione”. Si fanno ogni giorno più pesante le conseguenze per quelli che hanno tentato di far fallire l’istituto della mediazione, la liberalizzazione delle tariffe li lascia scoperti e fuori “mercato” . A quei tanti, mediatori per i quali è stata più cara la fede che il denaro, il presidente Pecoraro ha riservato un occhio particolare, ha eliminato “i dormienti mediatori” dall’organismo che rappresenta per offrire ancora più possibilità agli “attivi”, anche sotto il profilo della formazione. Infatti sono circa una una trentina i docenti-mediatori idonei e preparati a formare i futuri mediatori. E’ finito il tempo in cui la disonestà di pochi è stata di danni a molti.
Ufficiostampa
AIANNO