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Una manciata  di soggetti appartenenti ad una sola  categoria professionale –  fedeli al mantenimento di privilegi personalististi e da sempre contro la mediazione –  cominciano a leccarsi le ferite, si fossero preparati nel tempo  a diventare BUONI mediatori, piuttosto che fare guerra alla mediazione, non avrebbero di che  lamentarsi. Non si capisce  come mai una sparuta minoranza di un’associazione politica  di categoria indice uno sciopero, contro  la recente normativa  emanata in tema di liberalizzazione delle professioni.  Delle due: o la protesta di questi signori è solo indirizzata per il mantenimento di privilegi  professionali o sono contro i cittadini ed imprese NON liberi di  sapere prima  il costo per una prestazione e la qualità della medesima (come avviene con la mediazione). Basta leggere chi sono consulenti  a capo delle compagnie di assicurazioni, di enti pubblici, di banche, di grandi industrie ecc.  per capire come stanno effettivamente le cose. E’ tempo di finirla con cause lunghe che durano anni  per poi sentirsi dire  che è meglio transigere. E sapete chi ci guadagna  nella transazione? Non certamente le parti!

Ufficio stampa ANPAR

AIANNO