In data 22 la Commissione europea ha preso provvedimenti per facilitare l’accesso alla giustizia nelle controversie transfrontaliere. E’ saputo, ormai, che definire le liti in sede giudrisdizionale è lungo e costoso. Nelle controversie transfrontalieri la situazione è ancora più complicata dalla differenza delle legislazioni e da aspetti pratici come i costi e la lingua. La direttiva UE sulla mediazione – adottata il 21 maggio 2008 (IP/08/628) e in vigore dal 21 maggio 2011 – si adotta quando due parti coinvolte in una controversia transfrontaliera definiscono volontariamente di risolvere la lite ricorrendo ad un mediatore imparziale. Ad oggi tutti gli Stati membri dovrebbero avere già adottato le misure di recepimento della normativa europea (l’Italia è il primo paese ad averlo fatto). Nove paesi però (Cipro, Francia, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica ceca, Spagna e Slovacchia) non hanno ancora comunicato tutte le misure nazionali per attuare pienamente la direttiva. La Commissione europea ha quindi avviato la procedura d’infrazione nei confronti di tali paesi, inviando la lettera di costituzione in mora. I paesi interessati hanno due mesi di tempo per adattarsi.
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- Articolo pubblicato:27 Luglio 2011
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