Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 4 marzo 2010, n. 28, la Direzione Generale di Statistica ha assunto la responsabilità di realizzare il monitoraggio statistico dei procedimenti di mediazione trattati presso gli Organismi abilitati. La rilevazione statistica è riferita a tutte le tipologie di mediazione – obbligatoria, volontaria e demandata dal giudice – e riguarda sia i flussi numerici di procedimenti sia una serie di informazioni descrittive ed economiche quali l’esito del procedimento, la personalità giuridica delle parti, la materia, le indennità corrisposte, etc.
La Direzione ha continuato a monitorare i flussi dei procedimenti di mediazione anche dopo la sentenza 24 ottobre 2012, n. 272, della Corte Costituzionale valutandone l’impatto sull’istituto. Per diminuire il “disturbo statistico” per gli Organismi abilitati, la Direzione ha modificato la cadenza della rilevazione da mensile a trimestrale a partire dal 1° gennaio 2013.
Nel 2014 e nel 1° semestre 2015 alla rilevazione statistica ha partecipato in media il 55% degli Organismi accreditati presso il Ministero, pertanto, la proiezione riportata nel presente documento può considerarsi attendibile. Come già anticipato lo scorso anno, nel 2014 si era verificata “l’irruzione” di un organismo di mediazione con sede legale a Siena che ha iscritto, da solo, 115.423 mediazioni, tutte nella materia dei contratti assicurativi (quasi tutte concluse con la mancata partecipazione dell’aderente); l’organismo sembra mantenere un trend costante nelle iscrizioni anche nel 2015 (nel primo semestre ne ha iscritte 54.584). le caratteristiche “anomale” di questo organismo, tipiche di un outlier, (un valore anomalo e aberrante.In statistica viene definito outlier un valore al di fuori dall’intervallo) hanno portato ad escluderlo da tutte le valutazioni generali sull’istituto della mediazione.
Il 2014 è stato comunque caratterizzato da un significativo aumento dell’avvio di nuove procedure dopo il drastico calo registrato nel 2013 per l’intervento della Corte Costituzione che, rilevando un eccesso di delega legislativa, aveva stabilito la decadenza dell’obbligatorietà della mediazione quale condizione di procedibilità. In totale, nell’anno 2014, sono state iscritte circa 180.000 mediazioni civili, molte delle quali “obbligatorie in quanto condizione di procedibilità ai sensi di legge” (84%); l’obbligatorietà era stata reintrodotta con il “Decreto del fare” (D.L. 69/2013) nel mese di settembre 2013, le volontarie hanno subito quindi una forte riduzione (dal 40%, registrato nel 2013, passano al 10% nel 2014). Confrontando le iscrizioni del 2° trimestre 2014 con quelle del 2° trimestre 2015 si registra un aumento del 21%.
Costante sembra mantenersi il tasso di successo delle mediazioni con aderente comparso, 24,4% nel 2014 e 22,2% nel 1° semestre 2015. Con l’attuazione del “Decreto del fare”, l’introduzione del primo incontro informativo, in cui il mediatore chiarisce alle parti la funzione e le modalità di svolgimento della mediazione ed invita le stesse e i loro avvocati ad esprimersi sulla possibilità di iniziare la procedura di mediazione, fa “slittare” l’individuazione dei procedimenti in cui l’aderente compare con l’effettiva volontà di tentare una conciliazione o compare solo per manifestare la volontà di non proseguire nella mediazione. Da un’analisi ad hoc, eseguita sui dati del 2014, coloro che proseguono oltre il primo incontro rappresentano circa il 40% delle istanze di mediazione concluse e, di queste, circa il 47% si conclude con un accordo tra le parti. Un’analoga analisi, eseguita sui dati del 1° semestre 2015, mette in evidenza che coloro che proseguono oltre il primo incontro rappresentano circa il 43% delle istanze di mediazione concluse e, di queste, il 43% si conclude con l’accordo delle parti. Il trend di comparizione dell’aderente nei procedimenti di mediazione è crescente; le materie in cui si registra una maggior adesione dell’aderente sono le successioni ereditarie (64,8%), i patti di famiglia (61,9%)e la divisione (60,6%) anche se è interessante sottolineare che, almeno nel primo semestre 2015, la probabilità di raggiungere un accordo è più elevata nelle mediazioni che riguardano la materia Diritti reali, seguita da Altra natura, Comodato e Risarcimento danni da circolazione veicoli e natanti (materia non più obbligatoria); quelle per le quali l’accordo risulta più difficile da raggiungere riguardano i Contratti bancari e il Risarcimento danni da responsabilità medica.
Il ricorso al patrocinio a spese dello Stato è limitato a circa l’1% dei procedimenti definiti.
Oltre all’obbligatorietà dell’esperimento del tentativo di mediazione prima di adire le vie giudiziarie, la L. 98/2013 ha introdotto la presenza obbligatoria degli avvocati per le controversia sulle materie obbligatorie anche se, già prima dell’entrata in vigore di detta disposizione, il livello di partecipazione degli avvocati era altissimo. Non era scontata la presenza dell’avvocato nei procedimenti sulle materie volontarie che hanno registrato, nel 2014, la presenza dell’avvocato nel 73% dei casi. Nel primo semestre 2015 le mediazioni relative alle materie volontarie sono l’8,7% delle mediazioni iscritte e il 78% registra la presenza dell’avvocato.
La regione che definisce più mediazioni è la Lombardia, seguita da Lazio e Campania, quelle che ne definiscono meno sono la Valle d’Aosta, la Basilicata e il Molise.
Gli Organismi che definiscono più procedimenti sono gli Organismi privati e gli Ordini degli avvocati seguiti dalle Camere di commercio e dagli Altri ordini professionali. Gli Altri ordini professionali registrano, però, il più elevato tasso di definizione con accordo raggiunto se l’aderente compare, seguiti dagli Organismi privati, dalle Camere di commercio e dagli Ordini degli avvocati.
Per quanto riguarda le tipologie dei procedimenti, quelli volontari rilevano il più elevato tasso di accordo, seguiti dai procedimenti relativi alle materie obbligatorie e dai procedimenti demandati dal giudice.
Nell’anno 2014, a livello settoriale, i dati evidenziano che, nelle controversie iscritte presso gli organismi di mediazione, la materia percentualmente più rilevante è quella dei Contratti bancari (25,1%), seguita dalle controversie in materia di Diritti reali (13,1%), Altra natura (11,9%), Locazione (11,6%) e Condominio (10,7%). Contratti assicurativi e Risarcimento danni da responsabilità medica “pesano” intorno al 6%, mentre le controversie in materia di Divisione e Successioni ereditarie intorno al 4% ognuno; numeri più limitati di procedimenti hanno interessato le controversie in materia di Contratti finanziari (2,9%), Comodato, Affitto di aziende e Risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa (intorno all’1%), Risarcimento danni da circolazione veicoli e natanti (0,4%) e Patti di famiglia (0,1%). Le iscrizioni in materia di Contratti bancari ha subito un decremento nel corso del 1° semestre 2015 passando al 24,3%, mentre i Diritti reali hanno avuto un trend crescente passando al 13,6%.