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E’ assodatro che in tutti i settori della vita sopciale è necessario fare della conciliazione/mediazione e ci auguriamo a molto presto  dell’arbitrato materia primaria per risolvere  controversie. Mediazione e conciliazione sono  già a buon punto, solo per l’arbitrato è necessario  sciogliere alcuni lacci e lacciuoli  per renderlo  più operativo e conveniente. Non è possibile, dice Pecoraro,  che questa cultura di risoluzioni extragiudiziali così importante è in primo piano negli Stati fortemente avanzati in tema di rispetto e di tutela di diritti disponibili resti al palo.  La tutela di diritti disponibili, lavoratori compresi, già passa attraverso la mediazione facoltativa di cui all’art. 2 del D. Leg.vo 28/2010, si tratta  ora di dar vita ad uno strumento nuovo,  che consente alle parti sociali di dare vita in caso di fallimento della  mediazione/conciliazione all’ arbitrato irrituale a cui i lavoratori si obbligano a ricorrere tramite la sottoscrizione, libera e volontaria, di una clausola compromissoria, in modo che le controversie (da cui restano esclusi i licenziamenti) possano avere sollecita composizione stragiudiziale, non attraverso commissioni paritetiche ma attraverso mediatori terzi, neutrali ed imparziali senza oneri aggiuntivi nè per lo Stato nè per i lavoratori.