Opportune e necessarie le modifiche e le integrazioni al D.M. 180/2010 di prossima pubblicazione. Lo abbiamo detto e scritto da tempo che il D.M. citato doveva essere rivisto. Infatti, dobbiamo costatare che il legislatore, anche se in parte, ha cominciato con modifiche sostanziali a mettere mano ai correttivi.
Cosa chiedevamo e cosa ha previsto il legislatore nel nuovo D.M. di prossima pubblicazione?.
Il D.L.vo 28/2010 ha previsto che l’entrata in vigore della legge è senza aggravi a carico dello Stato. Non si capisce perchè è necessario far esercitare la vigilanza avvalendosi dell’ispettorato generale del ministero di Giustizia. Sarebbe stato più opportuno, come richiesto ai ministri interessati, dal presidente Pecoraro dell’A.N.P.A.R., cioè, istituire una commissione di vigilanza, composta da personale MINISTERIALE, che avrebbe dovuto svolgere una funzione di vigilanza, di verifica, di controllo e accertamento – unitamente al RESPONSABILE – sugli organismi di conciliazione, sugli enti formatori e sui mediatori professionali, già iscritti e da iscrivere. La Commissione, che non prevede nessun aggravamento di oneri per lo Stato, dovrebbe essere costituita da cinque componenti: uno del ministero di giustizia, uno del ministero attività produttive, un rappresentante di associazioni regolamentate ai sensi dell’art. 26 d.lgs. 206/2007 art 2 comma 2, un rappresentante degli organismi pubblici ed un rappresentante di organismi privati, operante nel settore dell’A.D.R. e con almeno cinque anni di iscrizione alla camera di commercio.
Va bene anche il tirocinio dei mediatori in almeno 20 casi di mediazione svolti presso organismi iscritti, a condizione che sia corrisposta al tirocinante almeno il 50% dell’indennità l’altra metà al mediatore senior.
Non siamo per niente d’accordo sulla gratuità della prestazione del patrocinante. L’ A.N.P.A.R proporrà ricorso al T.A.R. nel caso in cui si intenda per l’ennesima volta mortificare la dignità dei mediatori. Professionalità si, ma gratuità della prestazione del mediatore mai.
Bene anche le modifiche da apportare obbligatoriamente nel regolamento dell’organismo. In base ad esse il mediatore deve svolgere l’incontro con la parte istante anche in mancanza di adesione della parte chiamata in mediazione, con il rilascio del verbale solo all’esito della mancata partecipazione della medesima. Accettata anche la regola – già esposta dal presidente Pecoraro alla commissione Giustizia del Senato nell’audizione dello scorso mese di giugno – che, nell’assegnazione degli affari di mediazione, si deve tener conto di criteri predeterminati, nel rispetto della professionalità dei mediatori designati e della specifica competenza. Per esempio, in un caso di controversia riguardante la responsabilità medica è opportuno che la stessa sia risolta da un medico piuttosto che un ingegnere. Accolto con soddisfazione dal presidente Pecoraro l’obbligo degli organismi a consentire gratuitamente l’attività di tirocinio. Gli organismi devono essere a disposizione dei giovani mediatori, non questi ultimi a disposizione degli organismi. In tal maniera si mette fine alle speculazioni, ribadendo che nella mediazione civile sono necessari comportamenti lineari e trasparenti. Benissimo anche la riduzione delle tariffe, così come concepita, almeno in questa prima fase. Con le modifiche tariffarie si è voluto dare un ulteriore impulso al cittadino a risolvere le proprie controversie attraverso la mediazione, con un risparmio ulteriore di costi, almeno per le controversie obbligatorie. Buona anche la derogabilità della tariffa per la risoluzione di controversie facoltative.