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Commento sulla nuova risoluzione del Parlamento Europeo del 25 ottobre 2011 sui metodi alternativi di soluzione delle controversie in materia civile commerciale e familiare. Il sistema di ADR ( mediazione, arbitrato, tavoli paritetici …….) incoraggiato dal Parlamento Europeo, oltre che nella materia civile, commerciale e di consumo, anche nella materia familiare. Il Parlamento europeo stimola la Commissione ad adottare provvedimenti per favorire il sistema ADR. Impulso ai sistemi alternativi di risoluzione delle liti.
(a cura Prof. Domenico Lenoci)


Dopo la sua risoluzione del 13 settembre 2011 sull’attuazione della Direttiva sulla mediazione negli Stati membri, il Parlamento europeo torna, con forza, ad occuparsi, questa volta, degli strumenti di risoluzione alternativi delle controversie, definendoli “ una rapida ed economica alternativa ai contenziosi giudiziari”.

La risoluzione, nel presupposto fondamentale che l’accesso alla giustizia è un diritto fondamentale dei cittadini e che uno spazio di libertà e di autonomia deve soddisfare gli stessi e le imprese, sviluppando meccanismi di composizione amichevole più chiari e semplici, considera che la conoscenza e la comprensione del sistema di ADR da parte dei cittadini dell’EU è scarsa e confusa e che è fondamentale far conoscere meglio ed incoraggiare consumatori e professionisti a farvi ricorso.

Il Parlamento europeo è convinto che il sistema ADR sia parte di un’agenda generale di “ giustizia per la crescita”, trasversale a tutti i settori, oltre le liti dei consumatori per includere le liti civili e commerciali tra imprese, a prescindere dal carattere privatistico o pubblicistico di esse, le liti familiari e le altre controversie di ordine generale.

Insieme all’autoregolamentazione che è e rimane importante, il Parlamento europeo auspica una necessaria azione legislativa che stabilisca norme minime su cui basare i sistemi di soluzione alternativa delle liti per tutti gli Stati membri, come ha fatto la Direttiva 2008/52/CE in tema di mediazione, ritenendo che l’adozione di misure legislative a livello europeo renderà più facile il ricorso agli strumenti ADR ed incoraggerà le persone fisiche e giuridiche a ricorrervi più spesso. Come sappiamo, essendo l’organo legislativo dell’UE la Commissione, il Parlamento europeo, la invita a presentare una proposta legislativa per il ricorso al sistema ADR in materia di consumo, entro il 2011. Tali norme devono disciplinare l’adesione all’ADR e all’accordo sull’ADR; la trasparenza, l’efficacia ,l’equità, l’imparzialità e la riservatezza delle procedure; effetti sulla decadenza e prescrizione; esecutività degli accordi risultanti dall’ADR e qualificazione dei soggetti terzi.

A questo proposito, la risoluzione ricorda che è essenziale una formazione specifica per i terzi neutrali, invitando la Commissione a predisporre una formazione necessaria e di controllarne la qualità.

Il parlamento europeo sostiene la Commissione nella volontà di incoraggiare il ricorso alle modalità alternative di risoluzione delle controversie in quanto facilmente accessibili, rapide, efficaci e moderate nei costi per i cittadini e le imprese, nonché adatte a consentire l’instaurarsi di relazioni commerciali, economiche, sociali e di vicinato di qualità e basate sulla fiducia.

Inoltre, la risoluzione sottolinea che, anche se in Europa attualmente vi sono numerosi sistemi di ADR che funzionano in modo efficace, uno degli ostacoli al loro generale utilizzo è la mancanza di uno sviluppo uniforme di tali sistemi in tutta l’Unione sia in termini geografici che settoriali, suggerendo che siano colmate le attuali lacune in materia di coperture geografiche degli ADR in Europa.

Importante è il passaggio della risoluzione quando sottolinea il ruolo cruciale di certi tipi di ADR nelle controversie familiari, dove può ridurre  i danni psicologici e aiutare le parti a parlarsi ed aiutare a proteggere i figli.

Tralasciando altre importanti considerazioni contenute nella risoluzione che prossimamente saranno approfondite, possiamo affermare che il legislatore europeo, dopo aver iniziato e proseguito il cammino verso una più larga utilizzazione della mediazione come strumento alternativo di soluzione delle liti civili e commerciali, ora vuole dare impulso forte alla diffusione degli altri sistemi alternativi al ricorso ai Tribunali.