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LITIGIO

La prima riflessione del presidente  dell’organismo Internazionale di conciliazione & arbitrato dell’A.N.P.A.R, a  seguito dell’incontro del Ministro  della Giustizia, con il C.N.F (Consiglio Nazionale Forense) e le unioni regionali degli ordini degli avvocati è quella  che il Ministro  ha fatto finalmente intendere che bisogna  dimenticare il passato , perché solo così  si costruisce  – una buona base di partenza della mediazione civile e commerciale – nel futuro.
Purtroppo, per chi pretende che le radici del pensiero della mediazione civile sono nate certamente dal cervello di chi non ha mai avuto a che fare con  i sistemi alternativi di risoluzioni extragiudiziali,  l’incontro  e quanto si è detto fra i convenuti  è di una tendenza preoccupante per gli organismi.
Che cosa sono gli organismi di conciliazione? L’organismo è l’ente pubblico o privato, ovvero la sua articolazione, presso cui può svolgersi il procedimento di mediazione. L’organismo  come definito dalla legge   non è un “ente d’affari” è ben altro. E’ assunzione di responsabilità, disponibilità a creare lavoro  per  i mediatori professionali, competenza nei sistemi di A.D.R. , mediazione civile e commerciale compresa.
E’ perfettamente vero che ognuno può esprimere  un parere  sull’incontro  del ministro Angelino Alfano con il C.N.F e le unioni regionali degli ordini degli avvocati, ma ciò non significa screditare   quanto stanno facendo di buono per i mediatori professionali ed in particolare per i giovani.  Il comunicato stampa dell’esito dell’incontro, pubblicato sul sito del Ministero di Giustizia, e le dichiarazioni in esso contenute , fanno opinione sui cittadini e sui mediatori perché a leggerle bene  spingono a condividere  ed a dialogare e non  a contestare. Non c’è nulla da contestare, afferma il presidente Pecoraro. Gli organismi di conciliazione, c.d., non sono “centri affaristici” ma solo  luoghi dove si svolge l’attività di mediazione a favore dei cittadini.  La mediazione civile non s’impone si “propone  alle parti in lite da parte del mediatori” e tutti i “chiacchiericci” al di fuori della legge 28/2010, trovano il tempo che trovano.
La mediazione civile non è una continua commedia e gli organismi di conciliazione non ne sono i protagonisti. I protagonisti sono i mediatori professionali e bene  fa il Ministro ed il ministero ad intervenire a favore di questi.
Di tutta questa storia continua Pecoraro, la cosa che più dispiace  è  il ritardo del rilascio da parte del ministero di un atto autorizzativo, da parte del Responsabile del Registro, atteso da oltre  tre mesi, che NON consente a chi è già  mediatore di poter essere designato a dirimere le controversie ed inserirsi così  nel modo del lavoro.
Uffico stampa ANPAR