La mediazione civile e commerciale si sta manifestando come miglior sistema di risoluzione di contrasti, lo dicono i dati ISTAT, relativi al secondo trimestre dell'anno in corso, comunicati dall'organismo internazionale di mediazione e arbitrato dell'A.N.P.A.R., all'ufficio statistiche del ministero di Giustizia. "Dall'analisi dei dati" – afferma Pecoraro presidente dell'organismo – si rileva che su:
- 753 mediazioni definite nel trimestre 47 sono stati gli accordi conclusi, sui quali non ci si può più ritornare;
- 612 sono state le mediazioni avviate nel trimestre
- 69 il numero dei mediatori designati
- quasi 150.000 euro le indennità corrisposte ai mediatori
- circa 7.000 euro per contributo spese corrisposti alle sedi operative e camere arbitrali dell'A.N.P.A.R".
"Questi sono dati che destano meraviglia" – continua Pecoraro – "la fuga dai Tribunali per affidarsi ai "fori extragiudiziali" è cominciata da tempo, grazie a quei mediatori che hanno seguito attentamente, nella fase dei corsi di aggiornameno biennale, le nuove disposizioni legislative. La mediazione civile e commerciale è l'attività professionale del futuro e chi pensa di contrastarla con lacci e lacciuoli, commette uno grosso sbaglio. "Se, l'attuale politica si affida sempre di più alla mediazione "per uscire dal pantano" maggiormente i cittadini dovrebbero cominciare ad interessarsi dei sistemi alternativi alla Giustizia ordinaria, per non entrare nelle aule dei Tribunali, traendone vantaggi sia in termini economici che di tempo"