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La “casta” ha  salvaguardato  gli avvocati in pensione  affondando tutti quelli non pensionati.

Dal decreto “milleproroghe”  due notizie una cattiva e una buona per gli avvocati ed entrambe hanno un unico  attore  protagonista:l’O.U.A.  
Per fortuna  che la notizia cattiva è bilanciata  da quella buona.  La notizia cattiva è quella che  gli avvocati non pensionati, in particolare i più giovani – non ancora inseriti  nel mercato delle libere professioni – sono obbligati a versare un  contributo previdenziale,  che è aumentato dagli originari mille e settecento euro circa agli attuali tremila e cinquecento, a prescindere dal reddito e dal compimento del trentacinquesimo anno di età. La notizia buona, è l’entrata in vigore dell’obbligatorietà  della mediazione civile dell’esperimento  del  procedimento  di  mediazione   quale  condizione    di    procedibilità   della    domanda    giudiziale che avrà decorrenza a partire dal 20 marzo 2011. l’O.U.A. sapete cosa fa? Indice uno sciopero cont! ro la mediazione e contro i cittadini.
Bocche cucite  sulla prima notizia da parte di chi, avrebbe dovuto difendere e  non ha difeso i giovani e non giovani avvocati al contrario della seconda  nei confronti della quale vi è stato  e c’è un continuo attentato  contro il diritto degli avvocati a  conoscere  come realmente stavano e stanno le cose in materia di mediazione civile.  Ora s’avverte un grave disagio fra gli avvocati,  c’è la corsa a formarsi  per specializzarsi in  conciliatore per allinearsi con i  colleghi che  già da tempo sono “operatori della mediazione” – afferma Pecoraro presidente dell’organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato dell’ ANPAR.  Gli avvocati  e gli ordini professionali, compresi quelli degli avvocati, più attenti ai fatti e non alle chiacchiere, dal 20 marzo 2010 sono pronti  a sedersi  comodamente al tavolo ! della mediazione obbligatoria. Sono tanti gli ordini degli avvocati appartenenti all’O.U.A  che si sono costituiti in organismi  di conciliazione e contrari allo sciopero indetto due giorni prima dell’entrata in vigore della obbligatorietà.
Gli attacchi alla mediazione?  Si spiegano  con il clima  clientelare  con il quale vengono gestiti  alcuni ordini “politici”  degli avvocati,  altro che arricchimento di organismi privati di conciliazione.  Gli organismi privati di conciliazione assommano solo responsabilità  e non risorse a differenza degli organismi pubblici che hanno molte  risorse e poche responsabilità, sulle designazioni, il fenomeno clientelare c’era, resta e continuerà- conclude Pecoraro.