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QUESTA LA COMUNICAZIONE A FIRMA DEL PRESIDENTE INVIATA AI CIRCA TREMILA MEDIATORI
Egregi colleghi,
Le ragioni di questa bipartizione in ordine alle autorizzazioni necessarie per lo svolgimento delle attività di mediatore in studio, risiedono nella legge 28/2010, e D.M 180/2010, che hanno  hanno introdotto  l’obbligo di comunicare  dove  è svolta territorialmente l’attività di mediazione.

Da ciò, è facile intuire che chi non è delegato o non è  un autorizzato all’apertura di un ufficio di conciliazione,  come per il passato, ma maggiormente a partire dal 20 marzo 2011, si troverà molto svantaggiato nei confronti di chi ha provveduto già da tempo a “sistemarsi”  nelle posizioni più strategiche, sul territorio di appartenenza. A dimostrazione di quanto si afferma l’A.N.P.A.R che rappresento,  per dare spazio alle tantissime richieste di  autorizzazioni per l’apertura di uffici di conciliazione e delegazioni, dopo la pubblicazione del D.M. 180/2010   ha messo in standby, tutti i precedenti delegati ed autorizzati ed ha soppresso la figura del delegato regionale.

Precedentemente e prima dell’accennata novellazione, molti hanno  pensato bene  di  richiedere una delegazione o l’apertura di un ufficio di conciliazione, “facendo i furbetti” e  aspettando passivamente  l’obbligatorietà dell’esperimento del tentativo di conciliazione in modo da sedersi senza sforzo e con poco sacrificio  “al tavolo”  della mediazione civile, qualcuno anche con la convinzione  di autodesignarsi mediatore, mettendo in tal modo in cattiva luce la nostra organizzazione.

Ho saputo, anche,  per esempio, che molti delegati regionali per il passato hanno manifestato ai corsisti che nulla era possibile senza il loro intervento ovvero che tutto doveva passare attraverso un loro consenso.  Nulla di più errato, per cui chiedo scusa, io per primo a quei volenterosi ai quali è stato negato il diritto di interloquire con la sede nazionale, che come molti di Voi sanno è aperta ad ogni tipo di dialogo. Certamente sono tantissimi  quelli ai quali è stata revocata  la delegazione o l’ufficio di conciliazione, che pur avendo manifestato verbalmente ad essere delegati o autorizzati  non hanno provveduto ad inviare  controfirmata la lettera d’incarico,facendo trascorrere il silenzio diniego.  Non servono scusanti  sono stati revocati punto e basta. Avanti i volenterosi! Questa è la chiarezza che dovevo a tutti  e che debbo a coloro che pur av! endo chiesto  la  delega o l’autorizzazione non gli è stata concessa perchè arrivato secondo o  terzo. A Giorni cominceranno ad essere pubblicate sul sito le delegazioni e gli uffici di conciliazione  comunicati al ministero della Giustizia così come voluta dalla normativa citata.
Quanto sopra detto non vale per quei delegati o autorizzati che hanno  regolarmente inviato  la lettera d’incarico, controfirmata per  accettazione.

Cordiali saluti a tutti il presidente.
Dott. Giovanni Pecoraro