“Sig. Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Sig.ri Consiglieri
Nello spirito di leale collaborazione ho già trasmesso, per un primo esame delle problematiche, il testo approvato dal gruppo di studio incardinato presso il Ministero dal mio predecessore. Si tratta, peraltro, come già sapete, di indicazioni non esaustive, poiché il gruppo di studio non ha svolto approfondimenti in ordine ad una serie di questioni attualmente all’esame delle competenti articolazioni ministeriali ed i cui profili renderanno particolarmente importante il parere che verrà elaborato dal Consiglio Superiore in materia.
Nel quadro del recupero dell’efficienza nel settore civile, particolare attenzione viene dedicata all’istituto della mediazione civile obbligatoria. Nel periodo compreso tra il 21.3.2011 ed il 31.3.2012 gli affari iscritti presso gli organismi di mediazione abilitati risultano pari a 91.690, tenendo conto comunque che il flusso è destinato a crescere sensibilmente, dal momento che le materie del risarcimento da circolazione stradale e quella delle liti di condominio sono state inserite solo dal 21.3.2012.
Per i tentativi di mediazione cui ha aderito la controparte, il risultato è particolarmente confortante, dal momento che almeno nella metà dei casi si giunge all’accordo. Si tratta tuttavia di un dato relativo in quanto, per altro verso, i due terzi dei tentativi di mediazione non vedono purtroppo la partecipazione della controparte, cosicchè lo strumento realizza i suoi effetti per il solo 35% degli affari previsti.
Pertanto, può dirsi che se vi è partecipazione al tentativo di mediazione, la sua percentuale di riuscita è alta; quindi, quanto più si sensibilizzerà l’adesione al meccanismo della mediazione, tanto più si accrescerà l’effetto deflattivo sui carichi di lavoro della giustizia civile. In quest’ottica, è di fondamentale importanza il ruolo del giudice, nella possibilità di delegare l’accesso alla mediazione anche nelle materie non previste come obbligatorie, nelle quali uno degli effetti favorevoli per le parti è indubbiamente il risparmio delle spese processuali. Purtroppo si constata che la mediazione delegata si colloca a livelli bassissimi, nella misura del solo 3% di quella complessiva.
Appare quindi necessario sensibilizzare i magistrati del settore civile alla pratica della mediazione, sia attraverso specifiche azioni formative e sia valorizzando, a livello professionale, la definizione della controversia con strumenti alternativi alla tipica decisione giudiziaria.
Così conclude la Sua relazione il ministro Severino
Signori Consiglieri,
desidero concludere questo mio intervento ringraziandovi per l’occasione che mi è stata offerta di fare il punto della situazione sulle questioni di maggiore rilievo in materia di funzionalità del sistema giudiziario dopo questi primi mesi di Governo.
Non mi piace la retorica e non mi sono mai piaciuti i toni trionfalistici. Sono consapevole, infatti, per esperienza personale, che i risultati positivi sono frutto di analisi corrette e di duro lavoro e sono difficili da raggiungere essendo quanto mai complessa la realtà sulla quale vogliamo incidere.
Per questo non servono i proclami e per questo ho inteso oggi utilizzare questa opportunità di colloquio diretto con tutti voi per confrontarmi sulle questioni concrete per le quali è possibile, nel breve periodo che ci separa dalla fine della legislatura, ipotizzare e realizzare le giuste ed equilibrate soluzioni.
Vi ringrazio
Paola Severino
Ministro della Giustizia