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E’ perfettamente vero che ognuno può esprimere un parere sulla mediazione civile  ma ciò non significa discreditare il Ministro di Giustizia.  Ancora veleni sulla  mediazione civile da parte dell’O.U.A.  mentre  un avvocato su mille barerebbe con la mediazione –  dice Pecoraro, presidente dell’ANPAR (Associazione Nazionale per l’arbitrato e la conciliazione). Ai cittadini non piace il comportamento all’insegna della polemica  da parte di questi pochi  avvocati, che lanciano veleni sul Ministro, solo   perchè  si è eretto a difesa dei cittadini contro la casta. Il Ministro e i funzionari del ministero  fanno di tutto affinchè la legge venga rispettata. Non è vero che la circolare del 4 aprile c.a, “acuisce profili  di  anticostituzionalità,  perchè il decreto legislativo non consente&n! bsp; di individuare criteri di qualità  per la formazione  dei mediatori  e requisiti idonei di competenza”. Il mediatore, – là dove il regolamento lo prevede – “potrebbe  ragionare  con l’unica parte  presente,  sul ridimensionamento o sulla variazione della sua pretesa da comunicare  all’altra parte che non si è presentata, come proposta dello stesso soggetto in lite e NON il mediatore”. Dunque, nessun diritto violato e nessuna mediazione unilaterale, solo il rispetto della volontà del cittadino.   Mi interessa particolarmente sapere, continua Pecoraro,  per quale motivo l’O.U.A. nulla dice in merito  ad avvocati che ricoprono la carica di rappresentanti legali  in società di capitali che si sono costituiti sia in enti formativi che in organismi di conciliazione. Il tutto in barba alla tanta invocata legge professionale  che recita “l’esercizio del! le professioni di avvocato e di procuratore è incompatibile con l’esercizio  di attività imprenditoriali in nome proprio o in nome altrui”. L’O.U.A. ha sempre detto che la mediazione è “arricchimento economico”  per organismi  ed enti formativi.Queste sì che sono situazioni anomale nella mediazione civile  come mai  fanno finta di non conoscerle?  Da tutto quanto dice l’O.U.A. fino ad oggi non riesco a raccogliere nessun  barlume di verità, ma solo azzardate previsioni di incompetenza  e sollevamento di ansie nei confronti della categoria dei mediatori. Queste sono tendenze preoccupanti  alle quali bisogna porre rimedio. L’ANPAR  quale associazione regolamentata rappresentativa degli interessi legittimi dei  mediatori  se, non finisce lo stillicidio di false notizie sulla figura del conciliatore/mediatore, sugli enti di formazione e sugli organismi di conciliazione,   da parte dell’O.U.A – assicura Pecoraro – è costretta  a prendere una serie di provvedimenti a tutela delle citate categorie, magari attivando una richiesta di risarcimento danni attraverso l’avvio di una procedura conciliativa, anche perchè gli estremi ci sono tutti.