Telefoni in tilt all’A.N.P.A.R migliaia di telefonate, fax ed e-mail da tutte le direzioni, cittadini, professionisti, avvocati mediatori e non mediatori, contro i componenti della commissione giustizia favorevoli ad un rinvio dell’esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione che dovrebbe entrare in vigore, per determinate materie, il 20 marzo c.a.. Una per tutte pubblichiamo la seguente lettera di protesta, la meno risentita nei confronti dell’O.U.A. Un invito al Ministro della Giustizia, mai come in questo momento è necessario un Suo forte segnale che non disilluda per l’ennesima volta i giovani e chi laureato ha perso il posto di lavoro.
Sono la dott.ssa ________, ho conseguito la laurea quadriennale in giurisprudenza e successivamente la specializzazione triennale in diritto civile.
Ho sempre lavorato presso gli studi notarili con la mansione di soluzione delle varie problematiche e conseguente predisposizione degli atti.
A causa del trasferimento del notaio presso il quale ero impiegata mi sono trovata disoccupata e pertanto, all’età di 44 anni, mi sono rimboccata le maniche ed ho esperito la pratica legale presso un avvocato, ho sostenuto l’esame scritto di abilitazione all’attività forense (sono in attesa dell’esito), ho frequentato il corso _____ per la mediazione …………
Come si fa a chiedere una proroga del termine per l’obbligatorietà della conciliazione asserendo che gli avvocati non sono preparati? I tribunali potevano organizzarsi con anticipo come ho fatto io e molti altri come me (grazie a Voi). Il fatto è che credevano di ottenere l’abrogazione di questa norma e che pertanto non fosse necessario organizzare alcun corso. Visto come sono andate le cose, adesso cercano di avere il tempo per costituire organismi di conciliazione ai quali potranno iscriversi solo…….AVVOCATI.
ALTRO CHE ESSERE CONTRARI ALLA MEDIAZIONE! LA VERITA’ E’ CHE GLI AVVOCATI VOGLIONO ESERCITARE IN VIA ESCLUSIVA QUESTA ATTIVITA’!
Vorrei che il Presidente Pecoraro facesse tutto il possibile per non concedere alcuna proroga in nessuna delle materie previste dalla normativa sulla conciliazione.
Siamo in tanti a non essere avvocati ma ad avere la dovuta competenza per risolvere le varie questioni che si presenteranno.
Scusate lo sfogo personale, ma sento odore di una nuova “casta” dalla quale resterei di nuovo esclusa pur avendo alle spalle tanti anni di studio e di lavoro con brillanti risultati.
Questa è una buona occasione per creare nuove figure professionali e tanti posti di lavoro, sarebbe un peccato farla fallire.
Saluti.
Dott. _______