Roma, 28 gen. (TMNews) – Dare piena attuazione alla riforma della mediazione civile e commerciale. È la richiesta al governo espressa in un documento congiunto da Camere di commercio, imprese e professionisti, per non rinviare l’entrata in vigore della “condizione di procedibilità” prevista dalla riforma, ovvero l’obbligo, prima di ricorrere al tribunale, di fare almeno un tentativo di risoluzione alternativa delle controversie “in numerose materie d’interesse per la vita quotidiana di cittadini e imprese”. Un rinvio della data, fissata per il 20 marzo, “non consentirebbe di rendere tempestivamente efficace la riforma, rischiando di vanificare un così importante sforzo riformatore perseguito dal governo”.
Il documento – inviato al ministro della Giustizia, Angelino Alfano – è stato firmato dai vertici di Unioncamere, delle associazioni imprenditoriali (Confindustria, Rete imprese Italia, Cia, Coldiretti, Compagnia delle opere, Confagricoltura, Confapi, Confcooperative, Legacoop) e degli ordini professionali (architetti, commercialisti, geometri, ingegneri).
Nel documento si chiede inoltre di prevedere, a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento, “un’analisi puntuale per introdurre, se necessario, adeguati correttivi e favorire la realizzazione di iniziative di promozione della cultura della mediazione per consentire a imprese e cittadini di accedere in modo consapevole a questi strumenti”.