Il ministro Orlando si sta inventando una riforma sulla giustizia civile che non si capisce. La riforma, che dovrebbe deflazionare i procedimenti civili già in corso di causa, così come appare dalle schede pubblicate sul sito del ministero di Giustizia, creerà solo confusione, allungamento dei tempi e ulteriori costi oltre quelli già sostenuti dai cittadini. Incoerenza, insufficienze, ipocrisia, questo è quello, che la prima parte delle "schede", rivelano. Ma com'è possibile – afferma Pecoraro presidente dell'associazione nazionale per l'arbitrato e la conciliazione dal 1995 – che questo Ministro, che ha contribuito ad approvare con il precedente Governo, del quale faceva parte, la reintroduzione della "mediazione obbligatoria extragiudiziale" appare oggi come uno che sembra colpito da amnesia? Rientra la "negoziazione assistita" quale condizione di procedibilità nelle controversie disciplinate dal codice del consumo, nelle controversie in materia di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti e nelle controversie aventi ad oggetto la domanda di pagamento, a qualsiasi titolo, di somme non eccedenti 50.000 euro. Ma queste controversie non facevano già parte di quelle "obbligatorie" previste nel D. Lgs 28/2010 prima della "sospensione" da parte della Consulta? Delle due l'una, o c'è incapacità a respingere le lobby che esistevano e si annidano nel Parlamento o è uno al quale fa piacere privilegiare interessi specifici di pochi a discapito dei cittadini. Chi sono i consulenti delle grandi compagnie di assicurazioni? Importante per la deflazione dei processi civili pendenti non è quello di creare nuove leggi ma fare il possibile di non far giungere sul tavolo del Giudice nuove domande giudiziali. Tutto ciò è possibile solo potenziando l'istituto giuridico della mediazione civile e commerciale come raccomandato dall'U.E.
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- Articolo pubblicato:9 Luglio 2014
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