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Il Presidente di A.N.P.A.R. , ha inviato una lettera al Ministro di Giustizia  Annamaria Cancellieri ed ai Sindaci, al fine  di ottenere  l'assegnazione di spazi  idonei  per amministrare le controversie estragiudizialmente  nei Comuni dove sono stati soppressi i  Tribunali, le Procure distaccate e gli Uffici dei  Giudici di Pace.

Nella lettera – il presidente Pecoraro –  chiede, se non sia il caso (visto il radicale cambiamento della geografia giudiziaria) , per la tutela  di diritti disponibili,  di  offrire ai cittadini  uno strumento di risoluzione delle controversie extragiudiziali, "sotto casa".  Gli spazi occupati fungeranno da sedi operative dell'associazione.  

Il Presidente ha invitato altresi' gli oltre mille iscritti – mediatori specializzati – dislocati sull'intero territorio nazionale, di farsi parte diligente non solo presso quei Comuni interessati dalla soppressione ma anche presso quelli  di residenza, compresi quelli limitrofi.

"La richiesta, cosi' come articolata nella lettera,  consentirebbe ai Comuni  l'introito di risorse inaspettate  e la mancanza di costi per la manutenzione degli spazi dati in concessione. "L'ambizioso progetto" – continua Pecoraro – e' dotato di  concretezza operativa   che consente ai cittadini  di dotarsi in "casa"  di percorsi alternativi di risoluzione delle controversie i quali potranno decidere liberamente a quale "giustizia"  indirizzarsi, in base ad una valutazione di tempi, di costi, di riservatezza, di serietà in relazione ad un'offerta pubblica e/o privata , comunque migliore.
Ufficiostampa

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Il Presidente di A.N.P.A.R. , ha inviato una lettera al Ministro di Giustizia  Annamaria Cancellieri ed ai Sindaci, al fine  di ottenere  l'assegnazione di spazi  idonei  per amministrare le controversie estragiudizialmente  nei Comuni dove sono stati soppressi i  Tribunali, le Procure distaccate e gli Uffici dei  Giudici di Pace.

Nella lettera – il presidente Pecoraro –  chiede, se non sia il caso (visto il radicale cambiamento della geografia giudiziaria) , per la tutela  di diritti disponibili,  di  offrire ai cittadini  uno strumento di risoluzione delle controversie extragiudiziali, "sotto casa".  Gli spazi occupati fungeranno da sedi operative dell'associazione.  

Il Presidente ha invitato altresi' gli oltre mille iscritti – mediatori specializzati – dislocati sull'intero territorio nazionale, di farsi parte diligente non solo presso quei Comuni interessati dalla soppressione ma anche presso quelli  di residenza, compresi quelli limitrofi.

"La richiesta, cosi' come articolata nella lettera,  consentirebbe ai Comuni  l'introito di risorse inaspettate  e la mancanza di costi per la manutenzione degli spazi dati in concessione. "L'ambizioso progetto" – continua Pecoraro – e' dotato di  concretezza operativa   che consente ai cittadini  di dotarsi in "casa"  di percorsi alternativi di risoluzione delle controversie i quali potranno decidere liberamente a quale "giustizia"  indirizzarsi, in base ad una valutazione di tempi, di costi, di riservatezza, di serietà in relazione ad un'offerta pubblica e/o privata , comunque migliore.
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