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CONCLUSIONI
Come sono solito precisare quando ho l’onore di concludere un Convegno,le cose migliori sono state già dette; e questo vale a maggior ragione oggi, tenuto conto dell’importanza delle relazioni e della autorevolezza dei loro Autori.
 In effetti, tutte le relazioni hanno preso spunto dal titolo del convegno “i percorsi conciliativi: strumenti e risorse di Giustizia.
Le idee e i ragionamenti che i relatori hanno esposto oggi e che abbiamo avuto il piacere di ascoltare hanno tra l’altro riguardato molte tematiche importanti; si è parlato della mediazione civile e commerciale, di quella familiare e transfrontaliera, di quella demandata dal giudice, del servizio di mediazione affidato agli organismi pubblici, ma si è anche detto della obbligatorietà della mediazione in materia finanziaria, assicurativa e dei diritti reali. Tutte cose che mi hanno e penso ci hanno appassionato.
Da questo convegno è venuta fuori una novità: per la prima volta un Comune ha istituito “IL MEDIATORE DEL CITTADINO” che è punto di divulgazione della mediazione.
Desidero rassicurarvi: dopo un pomeriggio così denso, caratterizzato da autorevoli presenze, approfitterò per pochi minuti soltanto dalla vostra pazienza per focalizzare l’attenzione su due punti.
 Innanzitutto, sull’organismo di mediazione: che è un ente, che vigila sul servizio di mediazione e quindi sui mediatori designati a risolvere controversie per le specifiche competenze acquisite.
L’organismo NON OFFRE LAVORO e NON E’ AGENZIA DI LAVORO (diffidate di chi offre questo). Svolge attraverso mediatori che offrono la loro DISPONIBILITA’ il servizio di mediazione,
Gli organismi forniscono risposte ai problemi posti dalla nuova disciplina del procedimento di mediazione, nella consapevolezza che la volontà delle parti è sempre sovrana, senza essere influenzata e che le parti siano in una osmosi continua tra loro.
L’ opinione che sto per esporre può anche non essere condivisibile, ma, se è vero che compito dell’autorità giudiziaria è quello di curare gli interessi pubblici e cioè gli interessi della collettività, nulla si oppone a che le parti d’accordo possano attivare un procedimento di mediazione scegliendosi anche il soggetto che ritengono idoneo a risolvere la loro controversia, nella quale possono intervenire esponendo le proprie ragioni e i torti altrui alla presenza di un mediatore professionale che le faciliti nel trovare la soluzione più conveniente per entrambe.
 Quella sulla mediazione civile e commerciale è una buona legge ma non tutto quanto in essa riportato può essere condiviso Con grande franchezza debbo dire che io personalmente non ne condivido alcuni aspetti.
Non condivido, per esempio, che in questa prima fase il mediatore possa avanzare una proposta, nè condivido che alcuni organismi, anche se legalmente, corrispondano indennità al mediatore decurtate con percentuali che arrivano fino all’80% dell’incassato.
Occorre essere consapevoli che nelle democrazie moderne i cittadini non si accontentano più di atti formalmente ossequiosi di leggi e regolamenti, ma si chiedono se essi sono davvero utili, rispondenti allo scopo o se invece impongono oneri non necessari: si giunge ad accordi di mediazione a costo di giustizia zero, in massimo quattro mesi e con reciproca soddisfazione delle parti facendo prevalere in tal modo la sostanza della mediazione sulla formalità della stessa.
A ciò deve conformarsi la discrezionalità di un’amministrazione moderna.
La legge sulla mediazione in vigore dal 2010, può costituire uno strumento utile per rafforzare la disciplina vigente, improntata ai princìpi della pienezza e della “satisfattività” delle tecniche di tutela di tutti i diritti disponibili, della concentrazione extragiudiziale e dell’immediatezza e rapidità della tutela conseguibile nel sistema di giustizia extragiudiziale.
Infatti, le tutele conseguite con il sistema extragiudiziale in Puglia ci dicono che:
264 con una media mensile di n. 24 sono le mediazioni avviate in Puglia in undici mesi  15. 247.480 di euro il valore delle controversie di cui una con un valore massimo di 4.230.000 euro e terminata con accordo per circa 3.000.000, con reciproca soddisfazione delle parti. Tra le sei province quella di Bari è la più attiva con ben 179 mediazioni avviate e più di un terzo quelle terminate o che stanno per terminare con un possibile un accordo.
Tutti noi – credo di poter affermare – tendiamo al perseguimento dell’ampliamento questi obiettivi, anche se per strade non sempre coincidenti, per cui tutti noi dobbiamo esser grati alla coordinatrice regionale dell’ANPAR avv. Cataldo per averci dato l’opportunità, con il convegno da Lei fortemente voluto, di dibattere questi temi.
Diamo inizio al dibattito