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Giovanni Pecoraro, presidente dell’associazione nazionale per l’arbitrato e la conciliazione (ANPAR), in merito all’intervista  rilasciata dal ministro di giustizia, Paola Severino sul Corriere della Sera di fine anno, nel confermare fiducia  e appoggio   per l’allargamento ad altre materie dell’obbligatorietà del tentativo di conciliazione e del suo suo impegno a favore dell’arbitrato obbligatorio, che evitano l’intasamento dei tribunali con causa dai tempi lunghi, dagli effetti disastrosi e dagli alti costi, manifesta perplessità per le sconsiderate  affermazioni apparse su qualche organo di informazione in merito alla mediazione, che hanno tutta l’intenzione di tirare per la giacca il ministro Severino, affinchè non rafforzi oltre i metodi di A.D.R. (Alternative Dispute Resolution).
C’è qualcuno che, ancora  non sa quello che dice, affermando che le cifre della mediazione sono aride  e che i numeri ingannano perchè buon parte della mediazione obbligatoria è un fallimento. Un fallimento c’è ed è per quegli avvocati che hanno dato ascolto alle chiacchiere piuttosto che ai fatti. I fatti dicono una sola cosa  confermata dal Ministro, ci sono stati  36.000 avvii di procedura di mediazione in meno di nove mesi, come avvio non è male, considerato che  molti mediazioni non sono giunte sul tavolo degli organismi perchè le controparti  sono stete consigliate a “non aderire” per iniziare una causa.     Aspettiamo le determinazione dei magistrati chiamati a giudicare su queste “mancate adesioni” “consigliate da consulenti senza scrupoli e senza etica professionale. Si può anche essere non d’accordo su una legge  ma se c’&egra! ve; deve essere fatta rispettare. A noi, tanto per essere chiari, dice Pecoraro, risultano numeri diversi  da quelli divulgati dall’O.U.A. (organismo “politico” dell’avvocatura)
E’ chiesto al ministro  Paola Severino, che bene conosce  la categoria di appartenenza, di impegnarsi contro la corruzione. Ma chi sono i corrotti? Chi sono gli evasori fiscali?  Da quanto mi risulta  la mediazione civile e i sistemi A.D.R. in generale sono una  sana medicina  per combattere il cancro dell’evasione e della corruzione.
Pecoraro chiede al Ministro di verificare da dove provengono questi ” pseudo fallimenti”?  Secondo me il grosso delle mancate adesioni  provengono da alcuni ordini provinciale dell’avvocatura e dalla mancata partecipazione di moltissime istituzioni pubbliche chiamate a conciliare, dove forte  è la presenza di uffici legali, che vorrebbero continuare  a mantenere  quei margini di “accordi” interpersonali, spesso corruttivi, piuttosto che risolvere la controversia  con un mediatore altamente professionalizzato ed imparziale. Questi sì che sono comportamenti che il Ministro, in questi tempi di sacrifici, ha da tener presente. Da tempo afferma Pecoraro, ho chiesto al Ministero di Giustizia, l’istituzione di una commissione mista – senza oneri aggiuntivi per lo Stato – che verifichi e controlli l’operato degli organismi di mediazione pubblici e privati e di rendere pubblici i “flussi statistici”   che mensilmente vengono inviati al ministero distinti per organismi e zone di provenienze. Scopriremmo belle sorprese in proposito. Non è forse vero che il 90% delle mediazioni “fallite”  provengono da alcuni  degli organismi “iscritti a semplice domanda”  nel registro? Questa sì che è una norma anticostituzionale. Per quale motivo gli ordini professionali degli avvocati possono costituirsi in organismi senza  essere sottoposti al vaglio ed al controllo del Ministero?  Belle parole quelle sulla Costituzione: “salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”,  ma di chi? Dei cittadini?  NO!  Sono solo diritti e libertà  di chi vuol mantenere le proprie  specifiche posizioni di privilegio, acquisite nel corso degli anni a sfavore di quei cittadini  che al 99 per cento sono pienamente soddisfatti  del nuovo ist! ituto giuridico della mediazione, lo dimostra il fatto che nei tanti incontri avvenuti le sale sono sempre stracolme di persone e fra queste sono sempre di più quelle che si rivolgono direttamente agli organismi piuttosto che affidarsi a consulenti pre-mediazione.
Dai faccia a faccia  a distanza l’O.U. A. ne esce sempre sconfitta. C’è un solo soggetto che si è data la patente di  “medio-conciliatore”, che dopo anni di ordinaria  follia cerca di mantenere a tutti i costi  privilegi personali, che forse, hanno contribuito “unitamente a i suoi “amici di merenda” all’attuale crisi economica  perchè hanno ignorato da sempre le esigenze dei cittadini,lavoratori, famiglia ed imprese.
E’ forse Etica con la E maiuscola quella di invitare il Governo a privilegiare  gli interessi di pochi, dove a capo, c’è chi intende fare tutto di testa sua allontanando dalle istituzioni  e dai cittadini la democrazia e l’equità? Questo Governo presieduto dal prof. Monti  e quelli che l’hanno preceduto l’Etica con la E maiuscola sanno bene qual’è e sanno bene anche che non è possibile chiedere sacrifici ai cittadini, privilegiando  pochi a sfavore di tanti.
La verità è che chi si è servito da tempo di professionalità per creare  una lobby  è oggi in grossissime difficoltà e questo – purtroppo per qualcuno – l’hanno capito tutti.