Notizie false e tendenziose quelli che appaiono su alcuni organi di informazione: rassicuriamo tutti i mediatori e quelli che verranno, che non c’è nessun “fallimento della mediazione”. Il fallimento è solo nella testa di quelli che “interessatamente lo dicono”. Che senso ha parlare male della mediazione quanto poi sono loro stessi mediatori, mediatori familiari o specializzati in altri sistemi di ADR o addirittura organismi di mediazione ed enti formativi. Sono i numeri quelli che danno ragione della bontà della MEDIAZIONE, 39mila su 60mila le controversie in materia solo di telecomunicazione che nel 2011 non sono giunte nei tribunali (dato CORECOM), altro che “indebito ostacolo al libero accesso dei cittadini alla giustizia”. La mediazione civile resta ed è un’opportunità di lavoro per giovani e meno giovani di tutte le categorie professionali, così come lo dimostrano i fatti.
La stessa Cassazione nell’ordinanza N. 21582 del 19 ottobre 2011 – Processo CIVILE – COMPETENZA – CONTROVERSIE AVENTI AD OGGETTO PRETESE CHE ABBIANO LA LORO FONTE IN UN RAPPORTO GIURIDICO O DI FATTO RIGUARDANTE UN IMMOBILE-COMPETENZA DEL GIUDICE DI PACE – CONFIGURABILITA’-CONDIZIONI E LIMITI, fra le ragioni che hanno indotto, i giudici, a pervenire a detta ordinanza, fra le tante ce nè una che recita……. omissis…..” ad un recupero dell’efficienza come valore anche democratico, giacchè sono i soggetti più deboli, i soggetti subalterni, quelli normalmente più colpiti dall’inefficienza del sistema e del sistema giurisidizionale, civile e penale”. Forse con la mediazione non ci sarà, come dice qualcuno, un miglioramento economico, ma certamente un miglioramento di qualità della vita del professionista c’è già, così come, ci sono dichiarazioni di tantissimi cittadini che di certi professionisti non ne vogliono nemmeno sentir parlare e che si stanno allontanando dalle imposte “difese tecniche” interpretate dal cittadino come necessarie, quando non lo sono. E quando i cittadini si renderanno ancora di più conto dell’importanza della mediazione “allora sì che ci sarà qualcuno che, “oggi ha sempre pronta la penna per predisporre atti giudiziari” a doversi pentire di questi strani comportamenti, che sarà chiamato a giustificare perchè è stato portato in giudizio piuttosto che “mediare”. Cercare a tutti i costi di far fallire la mediazione “consigliando al proprio cliente di non aderire alla mediazione ” è un suicidio per il professionista. Queste la frase che molti cittadini che si sono avvicinati alla mediazione ci dicono “è meglio anche un pessimo accordo “volontario” che risultare vincitore in una causa “
La stessa Cassazione nell’ordinanza N. 21582 del 19 ottobre 2011 – Processo CIVILE – COMPETENZA – CONTROVERSIE AVENTI AD OGGETTO PRETESE CHE ABBIANO LA LORO FONTE IN UN RAPPORTO GIURIDICO O DI FATTO RIGUARDANTE UN IMMOBILE-COMPETENZA DEL GIUDICE DI PACE – CONFIGURABILITA’-CONDIZIONI E LIMITI, fra le ragioni che hanno indotto, i giudici, a pervenire a detta ordinanza, fra le tante ce nè una che recita……. omissis…..” ad un recupero dell’efficienza come valore anche democratico, giacchè sono i soggetti più deboli, i soggetti subalterni, quelli normalmente più colpiti dall’inefficienza del sistema e del sistema giurisidizionale, civile e penale”. Forse con la mediazione non ci sarà, come dice qualcuno, un miglioramento economico, ma certamente un miglioramento di qualità della vita del professionista c’è già, così come, ci sono dichiarazioni di tantissimi cittadini che di certi professionisti non ne vogliono nemmeno sentir parlare e che si stanno allontanando dalle imposte “difese tecniche” interpretate dal cittadino come necessarie, quando non lo sono. E quando i cittadini si renderanno ancora di più conto dell’importanza della mediazione “allora sì che ci sarà qualcuno che, “oggi ha sempre pronta la penna per predisporre atti giudiziari” a doversi pentire di questi strani comportamenti, che sarà chiamato a giustificare perchè è stato portato in giudizio piuttosto che “mediare”. Cercare a tutti i costi di far fallire la mediazione “consigliando al proprio cliente di non aderire alla mediazione ” è un suicidio per il professionista. Queste la frase che molti cittadini che si sono avvicinati alla mediazione ci dicono “è meglio anche un pessimo accordo “volontario” che risultare vincitore in una causa “