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(ASCA) – Roma, 28 ott – Con la procedura della conciliazione gli italiani hanno risparmiato 80 milioni di euro in poco piu’ di sei mesi. E’ quanto emerge dalla lettura dei primi dati sulle procedure di mediazione condotte a termine dalla rete dei servizi di conciliazione delle Camere di commercio tra il 21 marzo, data in cui e’ entrata in vigore la mediazione obbligatoria, e il 30 settembre scorso.

Nei 194 giorni presi in considerazione dall’Osservatorio di Unioncamere sulla Conciliazione le richieste di mediazione complessivamente depositate presso gli uffici camerali sono state 8.709, il 73% delle quali al 30 settembre risultava gia’ definito.

Di queste, nel 44% dei casi la controparte ha accettato di presentarsi davanti al mediatore e quattro volte su dieci la mediazione si e’ conclusa con un accordo ritenuto soddisfacente da entrambe le parti, con una durata media di 43 giorni lavorativi ed un costo pari – sempre in media – a circa il 3,5% del valore della controversia.

Secondo lo studio, ”in media ogni conciliazione costa quasi dieci volte di meno di una causa che finisca in tribunale. Considerando che il valore medio delle conciliazioni gestite dalle Camere di commercio tra la fine di marzo e la fine di settembre e’ stato pari a 73.700 euro, si puo’ concludere che il ricorso alla conciliazione presso le Camere abbia generato un risparmio effettivo di oltre 21 milioni di euro. Applicando gli stessi parametri all’intero mercato delle mediazioni del periodo (che il Ministero della Giustizia indica in 33.685 procedimenti, dall’entrata in vigore della mediazione obbligatoria e fino alla fine di settembre), si puo’ stimare che il risparmio realizzato a livello complessivo si avvicini agli 80 milioni di euro”.

”Una giustizia rapida, poco costosa, e al tempo stesso rispettosa dei diritti delle parti e’ possibile e lo stiamo dimostrando” ha commentato il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. ”L’attivita’ delle Camere di Commercio dimostra che la mediazione civile e commerciale e’ una risposta efficace che incontra le esigenze delle imprese e dei cittadini e che puo’ alleggerire il carico di lavoro dei Tribunali e, dunque, contribuire concretamente a rendere piu’ snella ed efficace l’amministrazione della giustizia, uno degli obiettivi richiamati nella recente lettera d’intenti dell’Italia all’Unione Europea”.

”Le quasi 9 mila richieste depositate presso i servizi di conciliazione delle Camere di Commercio, in questi primi sei mesi della riforma – prosegue – rappresentano una quota di mercato pari al 26% del totale delle mediazioni. Un dato ancora piu’ significativo considerando che gli Organismi di mediazione accreditati dalle Camere di commercio rappresentano solo il 13% dei circa 600 organismi del Registro del Ministero della Giustizia. E’ un risultato importante perche’ testimonia il ruolo di sistema di riferimento che le Camere di commercio hanno costruito in questi anni sul territorio e perche’ certifica la bonta’ dei nostri sforzi per diffondere la cultura della giustizia alternativa, in risposta alla congestione di quella ordinaria”.